Secondo i dati contenuti ne "Il mercato dei Provider di Welfare Aziendale in Italia", lo studio a cura del Prof. Luca Pesenti, docente di Sistemi di welfare comparati presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e coordinato da ALTIS (Alta Scuola Impresa e Società), le imprese che hanno attivato collaborazioni con fornitori di beni e servizi di welfare sono così rappresentate:
- 51% aziende con più di 100 collaboratori
- 16,9% aziende tra i 50 e i 99 addetti
- 32,1% categoria delle piccole imprese
La percentuale di piccole imprese non è bassa, tuttavia occorre rapportarla al numero totale di aziende di tali dimensioni attive in Italia e considerare che il campione analizzato ne rappresenta soltanto lo 0,14%.
Il margine di crescita, dunque, è piuttosto consistente: in questo articolo vogliamo proporti alcuni esempi di welfare aziendale applicabili alle piccole aziende.
Gli esempi di welfare aziendale più apprezzati
In questo articolo pubblicato dal Corriere della Sera nella rubrica Buone Notizie - L’Impresa del Bene, gli esempi di welfare aziendale riportati come più diffusi e sviluppati sono quelli che riguardano:
- il sostegno al reddito
- l’assistenza sanitaria integrativa
- i servizi per la cura dei figli e degli anziani
Nell'ambito delle iniziative di sostegno al reddito, riportiamo 2 esempi perfettamente calzanti, oltretutto molto semplici e pratici da attivare e introdurre in azienda: i buoni acquisto e i buoni pasto.
I buoni acquisto sono dei tagliandi dal valore predeterminato utilizzabili presso un’ampia gamma di esercizi commerciali convenzionati con la società che li emette.
La versatilità di questo benefit si concretizza nella libertà di scelta offerta ai collaboratori che possono decidere in totale autonomia come utilizzarli.
Se la tua azienda deve adempiere alle disposizioni in materia di welfare previste nei rinnovi di alcuni contratti collettivi nazionali, la soluzione più immediata e apprezzata è senza dubbio l'offerta di un buono come Pass Shopping.
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I buoni pasto sono il benefit più diffuso nelle aziende italiane e, grazie alla normativa attualmente in vigore, possono essere utilizzati per il consumo del proprio cibo preferito in pausa pranzo, presso ristoranti, bar e tavole calde, per l’acquisto di prodotti alimentari pronti al consumo nella grande distribuzione, in mercati, agriturismi o ittiturismi e spacci nei pressi delle industrie del settore food.
Il buono pasto è un ottimo strumento per le aziende che vogliono migliorare il benessere dei loro collaboratori e allo stesso tempo ottimizzare i costi. Infatti, è esente da contribuzione e tassazione per un massimo valore facciale fino a un di 4€ nel formato cartaceo e di 8€ giornalieri nel formato elettronico (Legge di Bilancio del 2020).
Per le imprese, le spese per l’acquisto dei buoni da mettere a disposizione dei collaboratori sono totalmente deducibili ai sensi dell’art. 95 del DPR n. 917/86, trattandosi di costi del personale legati al lavoro dipendente.
Non sono solo gli aspetti fiscali a rendere le iniziative di welfare davvero vantaggiose dal punto di vista delle aziende e degli imprenditori. Approfondiamo l’argomento nel prossimo paragrafo.
Perché il welfare aziendale è in crescita anche nelle piccole imprese
Secondo quanto riporta l’articolo del Corriere citato in precedenza, le imprese già attive con esempi di welfare aziendale tendono poi a continuare a sviluppare queste iniziative, ampliando le aree di offerta ai collaboratori.
Sempre più imprenditori infatti si dichiarano convinti di come il benessere derivato dall’introduzione del welfare aziendale sia legato a doppio filo con la valorizzazione dei collaboratori, la loro fidelizzazione e motivazione e con le performance.
Supportate da questa convinzione sono poi intervenute a rendere vantaggioso il welfare le leggi di stabilità 2016, 2017 e 2018 che prevedono un trattamento fiscale favorevole per alcuni benefit e la possibilità di convertire i premi di produttività aziendali in servizi e beni di welfare. Scegliendo questa opzione, il cuneo fiscale si azzera, lasciando percepire ai collaboratori che richiedono il premio in servizi welfare la totalità dell’importo previsto.
Sono proprio le piccole imprese ad avere a disposizione le maggiori opportunità di sviluppo grazie al welfare aziendale, perché i collaboratori, la loro motivazione e il loro coinvolgimento sono determinanti per le performance e contribuiscono a superare con successo le sfide della digitalizzazione.
In tema di servizi digitali, le nuove modalità di lavoro sempre più agili e smart che si basano proprio sulla tecnologia al servizio delle attività professionali diventano un’ulteriore leva di benessere, offrendo l’occasione di migliorare il work-life balance. Grazie alla possibilità di lavorare da remoto senza difficoltà, infatti, crescono anche le iniziative di welfare orientate allo smart working, per permettere ai collaboratori di organizzare secondo le proprie preferenze il tempo, la risorsa più preziosa dell’epoca attuale.
Se la tua piccola o media impresa non è dotata della struttura, tipica delle grandi aziende, che si possa occupare dell’introduzione e della gestione di iniziative di welfare, non preoccuparti! Esistono soluzioni molto semplici ed efficaci per migliorare la qualità della vita dei tuoi collaboratori, come ad esempio i buoni shopping.
Affidandoti a un partner esperto, avrai la garanzia che siano ascoltate, analizzate e accolte le esigenze di tutti, per soddisfare i bisogni e contribuire alla diffusione di benessere.
Sodexo mette a disposizione delle aziende e degli imprenditori la propria esperienza, per identificare la soluzione migliore e aiutare a progettare un piano strutturato o introdurre soluzioni semplici e flessibili per adempiere ad esempio anche alle nuove disposizioni contrattuali.