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Welfare aziendale: esempi e consigli pratici

13/12/2018

Gli esempi di welfare aziendale comprendono tutte le iniziative intraprese per migliorare il benessere dei collaboratori e delle loro famiglie.
Oggi, gli strumenti welfare si rivelano una leva fondamentale per la competitività delle imprese, grazie alla maggiore capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti, elemento essenziale per affrontare e vincere le sfide dell’Industria 4.0.
Nell'articolo che segue vedremo alcuni esempi di welfare e ti offriremo dei consigli pratici.

Welfare aziendale: esempi in Italia

L’attivazione di un sistema di servizi volto a migliorare il benessere organizzativo, già diffusa in alcuni Paesi europei, in Italia sta crescendo negli ultimi anni anche in virtù di una serie di interventi legislativi.

Tutti i servizi e i benefit elencati qui sotto sono esempi di welfare aziendale, per il collaboratore e per la famiglia:

  • asili nido
  • scuola materna
  • sport (palestra, piscina)
  • buoni pasto
  • piani assicurativi
  • assistenza medico-sanitaria integrativa
  • piani previdenziali
  • libri scolastici
  • buoni carburante
  • corsi di lingue
  • buoni acquisto
  • corsi di formazione
  • viaggi
  • agevolazioni per i mutui
  • buoni per i trasporti
  • biglietti per cinema, teatro, musei

 

I vantaggi fiscali per l’azienda e per i collaboratori hanno innescato un circolo virtuoso per cui le imprese attivano servizi di welfare aziendale, aumentano il benessere, la soddisfazione e la motivazione e la sostenibilità territoriale. Le imprese che decidono di attivare un piano welfare per i loro collaboratori hanno a disposizione due possibilità.

La prima prevede la creazione di una piattaforma dedicata tramite la quale ciascuno possa prenotare servizi, ottenere rimborsi per le spese (ad esempio le rette scolastiche o le spese mediche), richiedere buoni acquisto, consultare la rete degli esercizi e delle strutture convenzionate.

La seconda, più immediata, utile soprattutto alle imprese che devono adempiere alle disposizioni in materia di welfare previste nei contratti collettivi recentemente rinnovati, consiste nell'offerta di benefit che offrono ai collaboratori la massima libertà di scelta rispetto all'utilizzo, come il buono acquisto.

 

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I consigli pratici per le aziende e gli imprenditori

A garanzia che gli esempi di welfare aziendale citati nel paragrafo precedente siano efficaci nella diffusione di benessere e nell'incremento delle performance, l’azienda dovrebbe individuare un partner in grado di ascoltare e comprendere le esigenze, strutturare un’offerta di benefit su misura e informare correttamente tutti i collaboratori.

Nel caso in cui si scelga di attivare una piattaforma welfare, questa dovrà essere progettata in modo semplice e intuitivo, permettendo agli utilizzatori di accedere ai beni e ai servizi previsti, di consultare lo storico dei movimenti e di trovare tutte le informazioni utili.

Il partner scelto dovrà inoltre fornire assistenza e supporto per la gestione amministrativa delle pratiche, soprattutto nell'adempimento degli obblighi dei contratti collettivi in materia di welfare.

Non è tutto, perché le leggi di stabilità 2016 e 2017 hanno introdotto novità importanti dal punto di vista fiscale che hanno portato allo sviluppo di molti esempi di welfare aziendale efficaci in Italia. Vediamole di seguito.

I principali benefici del welfare aziendale dal punto di vista fiscale

Innanzitutto, oggi è possibile convertire i premi di produttività in servizi di welfare, accedendo a una tassazione agevolata sia per l’impresa che per i collaboratori.

Un esempio del vantaggio?

Un’azienda che sceglie di erogare un premio di 1000€ in busta paga dovrà prevedere un costo di circa 1300€ che per il collaboratore corrisponderà a circa 660€ nette (ipotizzando un contributo INPS al 9,49% e un imponibile a cui è applicata un’aliquota IRPEF del 27%).

La Legge di Stabilità 2016 e quella del 2017 hanno previsto che i premi non superiori a 3000€, percepiti da dipendenti privati con una RAL fino a 80.000€, erogati in esecuzione di contratti collettivi di 2° livello e legati al raggiungimento di incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, sono assoggettabili ad un’imposta sostitutiva dell’IRPEF del 10% oppure convertibili in beni e servizi di welfare aziendale. 

In questo secondo caso, il vantaggio per il collaboratore è addirittura maggiore, in quanto non dovrà corrispondere nemmeno l’imposta agevolata pari al 10%, azzerando completamente il cuneo fiscale, con percezione integrale del premio, senza distinzione fra somma lorda e netta.   

 

Perché attivare un piano di welfare aziendale?

Perché oltre agli importanti vantaggi fiscali, l’attenzione al benessere dei propri collaboratori ha un impatto tangibile sulla loro motivazione, soddisfazione e sulle performance, migliorando anche la capacità dell’azienda di attrarre talenti in fase di recruiting.

La sfida della digitalizzazione risiede proprio nella ricerca di competenze trasversali e capaci di gestire i cambiamenti e cogliere le opportunità dell’Industria 4.0. Per questa ragione, assicurarsi di mettere al centro dell’attenzione le persone risulta fondamentale e il welfare aziendale è uno degli strumenti più efficaci per dimostrare il sostegno delle imprese ai propri collaboratori.

Sodexo mette a disposizione delle aziende e degli imprenditori la propria esperienza, per identificare la soluzione migliore e aiutare a progettare un piano strutturato o introdurre soluzioni semplici e flessibili per adempiere alle nuove disposizioni contrattuali.

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